Da Dublino a Santiago de Compostela in cammino spirituale
Dublino rimane nei ricordi di chi l’ha visitata come un luogo ricco di folklore e tradizioni Celtiche. Come non associare la parola Guinness a questa città, come non parlare dei suoi pubs accoglienti, del tempo pazzo e degli Italiani in cerca di una esperienza lavorativa.
Questa volta, grazie sopratutto al contributo di una fantastica persona, Antonella, vi racconterò il progetto della sua nuova avventura:
Questo Settembre intraprenderà un percorso a piedi che parte dalla chiesa di Saint James a Dublino fino a raggiungere il Santuario di Santiago de Compostela in Spagna.
Di seguito Antonella ci racconterà un pò di se e cosa rappresenta per lei percorrere a piedi un cammino spirituale. Data l’importanza di questo suo progetto, Tuttoirlanda si occuperà di documentare la sua impresa Irlandese durante le varie tappe, offrendoci come punto di riferimento e media partner in Irlanda.
[Scrive Antonella] Prima di tutto, vorrei offrire un cenno storico a riguardo del Cammino di Santiago, riportando una sezione che ho trovato su Wikipedia:
« San Giacomo il Maggiore dopo l’ascesa di Gesù al cielo iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, remota regione di cultura celtica all’estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell’anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell’apostolo si perdano memoria e tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio (o Pelayò), preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta:”Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé”. »
Da allora, sono passati secoli, durante i quali il luogo del ritrovamento della tomba di San Giacomo, sul quale venne eretta la cattedrale, è diventato meta di pellegrinaggio per milioni di pellegrini, che vi si recavano per chiedere una grazia, per espiare peccati, per avere la remissione dei peccati, e così via.
Oggi il Cammino, cosiddetto Camino Francés perché viene dalla Francia, è frequentato da migliaia di persone che lo percorrono per le piu’ svariate ragioni. La prima fra tutte è di origine religiosa, naturalmente, ma ce ne sono tante quante sono i pellegrini, cioè ognuno ha le sue. Come ad esempio, lo si può fare per staccare con il mondo per un po’, per farsi domande e per cercare risposte, per riflettere sulla propria vita, per allontanarsi dallo stress, per guardarsi dentro, perché si è in crisi.
Diverso è anche il modo con cui si viene a conoscenza di questo cammino. A me, ad esempio, è capitato per puro caso, per combinazione. Ma sul cammino si impara presto che nulla viene al caso e tutto ha una sua ragione di essere. Sul cammino si riscoprono anche rapporti umani veri. Lì, si è tutti uguali e tutti accomunati da un unico scopo: raggiungere la meta.
Il pellegrino si riappropria del tempo. E si sposta nel modo piu’ naturale e antico: camminando.
Io, personalmente, ritrovo la mia parte piu’ profonda e mi sento in comunione con la natura che mi circonda, vivo con ritmi naturali, non guardo l’orologio per sapere se ho fame, quando ho fame, mangio. E cammino. Guardo il sole per sapere più o meno a che punto del giorno sono. E cammino. Il pellegrino ha principalmente tre cose a cui pensare:
–trovare la strada: questo non è difficile, è tutto ben segnato.
–trovare da mangiare: e anche questo non è un problema, il Cammino attraversa paesi e città.
–trovare da dormire: e sul Cammino ci sono albergues para peregrinos, hostales e accoglienze private che ospitano i pellegrini.
La vita ha ritmi lenti, i pensieri corrono liberi, e dopo qualche giorno ti accorgi che sorridi a quelli che incontri. Ecco perché quando si torna alla vita quotidiana, si comincia a pensare e a sognare il prossimo cammino…
Io devo molto al Cammino. Mi ha aiutata a superare momenti difficili, mi ha fatto prendere coscienza dei miei limiti e mi ha aiutata a spostarli in avanti, e mi ha fatto capire l’importanza di una semplice parola: essenziale. Molte cose di cui pensiamo di non poter fare a meno, sono in realtà un peso per lo spirito.
Per fare il Cammino non ci vuole una forma fisica particolare. Io stessa mi sono buttata in questa avventura non essendo piu’ giovanissima e tutt’altro che sportiva e allenata.
I primi giorni sono di adattamento per il corpo e qualche doloretto qua e là puo’ esserci, ma l’importante è non strafare, cioè non fare tappe troppo lunghe, bere molto (aiuta a non far venire le tendiniti), fare soste, avere uno zaino leggero e leggersi una guida, dove tra l’altro c’è scritto tutto quello che chi decide per la prima volta di mettersi in cammino ha bisogno di sapere. Devo inoltre dire che Internet è una miniera di informazioni, tra siti vari e forum (ndr. uno molto utile si chiama pellegrinipersempre.it) ce n’è per tutti i gusti e si possono ottenere molti consigli.
[Redazione] Antonella percorrerà questo Settembre in Irlanda un percorso costiero a piedi di circa 160 km partendo dalla Chiesa di San Giacomo (St. James Church) a pochi passi dalla Fabbrica della Guinness in Saint James Gate, Dublino 8. Da li proseguirà verso il sud di Dublino fino ad arrivare a Rosslare Harbour in County Wexford lungo la strada costiera. Durante le varie tappe dormirà in ostelli o altre tipologie di alloggi a prezzi contenuti, così come è consuetudine fare durante un percorso spirituale. Una volta raggiunto il porto di Rosslare salperà per la Francia e successivamente intraprenderà il famoso Camino de Santiago. Tutto rigorosamente a piedi.
Il motivo per cui Antonella partirà da Dublino è quello di unire tramite il suo lungo cammino spirituale le due chiese, quella di Saint James con quella di Santiago in Spagna, accomunate dallo stesso nome (Santiago si traduce in Saint James in Inglese) e fede religiosa. Arrivata a destinazione consegnerà alla chiesa Spagnola una lettera di preghiera firmata dalla Chiesa di Dublino per officializzare l’unione spirituale delle due chiese.
A titolo informativo, con il Passaporto del Pellegrino è possibile accedere alle strutture ad esse dedicate ed inoltre a seguito del completamento (bastano 100 km a piedi o 200 km in bicicletta) del cammino di Santiago de Compostela, ricevere un Certificato di Pellegrinaggio. Maggiori info le ho dedicate in questa pagina.