Home News Irlanda Legge sull’aborto in Irlanda (2014)

Legge sull’aborto in Irlanda (2014)

0

Il Governo Irlandese nel 2013 ha passato la modifica di legge sull’aborto in Irlanda, la “Protection of Life During Pregnancy Bill”, molto discussa in questi ultimi mesi a causa della morte di Savita, la ragazza indiana, dove i medici le hanno rifiutato di abortire.

Savita Halappanavar e la lege aborto in Irlanda

La ultra cattolica Irlanda nel 2013 ha visto rispolverare sul tavolo del suo Governo un argomento tabù, come quello dell’aborto. Questa Isola verde ricca di significati storici e valori tradizionali ancora tenuti alti, si scontra con la realtà dei giorni nostri, specialmente dal momento che adesso siamo in Europa. Come scritto in precedenza, basta andare un sabato sera al Temple Bar in centro a Dublino per rendersi conto del controsenso.

Per chi vive in Irlanda specialmente fuori dalla capitale Irlandese, parlare di aborto o contraccezione è come parlare di extra terrestri. Intanto, circa 4000 donne Irlandesi si sono recate in Gran Bretagna nel 2012 per abortire (articolo in Inglese), di cui 124 erano minorenni. C’è quindi qualcosa che non quadra. No? E ancora, essere una famiglia dove un genitore si ubriaca al pub e lascia allo sbaraglio il figlio o picchia la moglie, questo è considerato regolare.

La morte di Savita Halappanavar, se così possiamo definirlo, non è stata vana. Pur non avendolo saputo è morta per una causa. La sua morte è stata come una luce da buttare negli occhi a coloro che si rinchiudono nelle 4 mura domestiche, non valutando in maniera razionale diverse opzioni e sfaccettature per le quali, non sempre bisogna usare il paraocchi. I medici che hanno assistito Savita, purtroppo non hanno potuto fare niente perchè sarebbero stati radiati dall’albo della professione Medica Irlandese. Una persona è morta, anzi due, una famiglia è stata rovinata.

Ritengo che come essere umano che vive in una società moderna, formata da leggi, propri ideali, religioni e sopratutto da cosa è giusto e cosa è sbagliato per noi stessi, reputo che in molti casi bisogna valutare cause e conseguenze al momento del bisogno. Valutare in special modo le conseguenze delle nostre azioni ed esserne responsabili. Se vediamo che in certi casi, come ad esempio la già diagnosticata asetticemia dentro l’embione di Savita avrebbe comportato la sua morte, in tal caso non ci sarebe stata legge che tenghi per salvere almeno lei. Si sa, come esseri umani, ci piace schierarci con tutte le nostre forze su convinzioni, spesso irrilevanti o spesso datate e ovviamente criticare o intollerare tutto ciò che è la visione del problema in un altra angolazione.

Per non fraintendere tra le righe, con questa legge non è possibile andare in una clinica Irlandese ed abortire, solo perchè “sono rimasta incinta e non voglio fare il figlio”. L’attuale abrogazione dell’articolo 8 della costituzione Irlandese sull’aborto lo consente.

Questa legge chiamata “Protection of Life During Pregnancy Bill 2013” sottolinea per il quale sia possibile intervenire sul feto nel caso in cui la vita della madre sia a rischio. Solo in questo caso, il dottore può intervenire. In particolar modo, sottolinea i casi nei quali sia possibile, dietro attenta valutazione medica, in una struttura ospedaliera approvata, ricorrere all’aborto se c’è il rischio che la madre:

  • perda la vita in caso di grave malattia;
  • perda la vita nel rischio di un potenziale tentato suicidio;
  • perda la vita a causa di malattia mentale.
  • perda la vita a causa di un grave incidente.

Il Primo Ministro Irlandese Enda Kenny ha così dichiarato “21 anni passati senza fare niente”, riferendosi ad una proposta di legge del 1992 con gli stessi argomenti di quelli discussi oggi al Governo, ma purtroppo mai attuata.

Il fatto che in Irlanda vi sia questa contraddizione tra il tabù dell’aborto e un cospicuo numero di ragazze anche giovani che rimangono incinte è derivato anche dal fatto che l’educazione sessuale tra i giovani è stato fino a poco tempo fa una lacuna, forse anche perché in Irlanda la maggiorparte delle scuole pubbliche sono gestite dalla Chiesa.

tags:
Donald Piccione Fondatore ed Editore di Tuttoirlanda, Donald vive a Dublino dal 2005 dove ha potuto assistere alla crescita ed al declino dell'economia Irlandese. Ha lavorato per Compagnie Multinazionali con ruoli e realtà differenti. Nel 2018 ha conseguito un Master in Marketing ed attualmente lavora come Digital Marketer a Dublino.

Lascia il tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *